Parashat Lekh Lekhà – In viaggio verso l’etica
D-o appare ad Avraham e dà inizio alla storia ebraica con il comandamento: Lech Lecha meartzecha…, “Esci dalla tua terra, dal tuo luogo natale e dalla casa di tuo padre, verso la terra che Io ti mostrerò”. Avraam risponde viaggiando verso la terra di Canaan. D-o però non specifica la destinazione del viaggio. La Torà…
Parashat Noach – Tutti possiamo annegare anche in un bicchier d’acqua
Nel Talmud è scritto che il decreto di distruzione del mondo tramite il Diluvio Universale comprendeva anche Noach, se egli non avesse trovato chen – favore – agli occhi di D-o (Sanhedrin 108a). Questa affermazione sembra contraddittoria: Se Noach aveva trovato favore agli occhi di D-o fin dall’inizio (come implica il suo nome) perché fu…
Shemini Atzeret – Eight is the magic number
I nomi, almeno nel lessico della Torà, sono certamente più che titoli cerimoniali, definiscono ciò che rappresentano . Ad esempio, la Torà chiama Pesach “Chag haMatzot”, un appellativo che mette in risalto le matzot, uno degli aspetti principali della festa. “Chag haSukkot”, il termine che la Torà usa per Sukkot, sottolinea il punto cruciale della…
Kippur – Il digiuno utile
A Kippur usiamo diversi modi per farci gli auguri: Gmar Chatima Tova, Chatima Tova e Tzom Kal. Di tutti questi ce n’è uno che forse è il meno adatto per l’occasione, ed è Tzom Kal. Non perché vorremmo un digiuno difficile da sopportare fisicamente, ci mancherebbe, ma esiste un augurio che non viene usato e che forse sarebbe più appropriato,…
Parashat Haazinu – Noi siamo la nostra storia
Nella Parashà di Haazinu, composta come una shirà, un cantico, c’è un versetto in cui è scritto: “Ricorda i tempi antichi, considera gli anni di ogni generazione”. (32:7). I Chachamim insegnano che la storia è parte integrante della vita ebraica. La Torà ci dice: “Ricorda i giorni antichi, considera gli anni (shenot) di ogni generazione;…
Rosh haShanà – I suoni dello shofàr sono la scala musicale dei sentimenti
Nelle benedizioni del mattino, la prima berakhà recita: “… che dai al gallo la comprensione per distinguere tra il giorno e la notte”. A prima vista questa berakhà sembra strana in quanto, similmente ad altre berakhot, dovremmo recitare questa benedizione solo quando sentiamo effettivamente il canto del gallo. Una risposta possibile a questa domanda è…
Parashat Ki Tavo – Tradurre senza tradire
Esiste un detto in italiano che recita “tradurre è tradire”. Nessuna traduzione è esattamente accurata ed esprime lo stesso concetto con le medesime sfumature della lingua originariamente usata per esprimere un concetto e le idee espresse in una lingua perdono inevitabilmente parte del loro significato quando vengono tradotte in un’altra lingua. Negli ultimi anni sono…
Parashat Ki Tetze – Nascondersi da noi stessi
Nel capitolo 22 del Libro di Devarim è scritto che quando vediamo smarrire i buoi o le pecore di qualcun altro, non dovremmo rimanere indifferenti. In altre parole, la Torà prende sul serio la proprietà privata e parla della responsabilità di ogni membro della comunità di prendersi cura degli averi di un altro. Più profonda…
Parashat Ekev – Ringraziare significa apprezzare
E mangerai e ti sazierai e benedirai il tuo D-o per la buona terra che ti ha dato. (Devarim 8:10). Poche delle berachot che recitiamo sono effettivamente istituite dalla Torà: La maggior parte sono di origine rabbinica, con la notevole eccezione della Birkat haMazon la cui fonte è nella Parasha di questa settimana. È interessante…
Parashat Devarim – La giustizia giusta
Questa settimana iniziamo a leggere l’ultimo dei cinque libri della Torà il libro di Devarim. Questo libro è composto principalmente da discorsi che Moshè fece al popolo ebarico nei giorni prima della sua morte al confine della Terra d’Israele. Questi discorsi riassumono la storia del popolo ebraico durante i quarant’anni di pellegrinaggio nel deserto nel…