Parashat haShavua – Vayshlach – L’approccio corretto al male
“E si alzò quella notte e prese le sue due mogli, le sue due ancelle e i suoi undici figli e attraversò il guado dello Yabbok.” (Bereshit, 32:23) Rashi commenta. E i suoi undici figli: Dov’era Dina? Lui la mise in una cassa e la chiuse sopra di lei, in modo che Esaù non potesse posare gli occhi su di lei. Per questo Yaakov fu punito, perché la nascose dal fratello anche se lei avrebbe potuto rendere la sua condotta virtuosa: a causa di questo lei cadde nelle mani di Shechem. Yaakov temeva che Esaù volesse sposare sua figlia Dina. I Saggi criticano molto Yaakov per quello che fa. Il Nachalat Yaakov sottolinea un’apparente contraddizione con un commento dei Saggi su un precedente episodio nella Torà. Il Midrash dice che Leah sapeva che era destinata a sposare Esaù e attraverso le sue lacrime e le sue preghiere è stata risparmiata da questo destino. ma non vediamo da nessuna parte che Leah risulti colpevole per questa sua riluttanza. Allo stesso modo in cui Dina poteva avere una buona influenza su Esaù, non era possibile che anche Leah potesse aiutarlo a pentirsi? Il Nachalat Yaakov risponde che Dina era più adatta ad influenzare Esaù rispetto a Leah prendendo a dimostrazione il fatto che Dina sembrò avere un’influenza positiva su Shechem che era disposto a convertirsi dopo averla rapita. Yaakov quindi avrebbe dovuto riconoscere l’abilità naturale di Dina nel correggere il male e quindi è responsabile di non averle dato l’opportunità di influenzare positivamente Esaù. È possibile supportare ulteriormente questa risposta analizzando più da vicino il background della nascita di Dina. La Ghemarà in Berachot ci dice che quando Leah era incinta del suo settimo figlio arrivò a una realizzazione: sapeva che dodici tribù erano destinate a nascere da Yaakov. Aveva già sei figli maschi, e le due schiave, Bilhà e Zilpà, avevano due maschi ciascuna. Rachel, a questo punto non aveva figli e Leah realizzò che se avesse avuto un settimo figlio, Rachel avrebbe avuto meno figli maschi delle schiave. Per salvare Rachel da questo imbarazzo, Leah pregò di avere una figlia femmina, quindi il feto fu miracolosamente trasformato. Leah diede alla luce Dina e Rachel diede alla luce il suo primogenito, Yosef. Il Targum Yonatan si spinge oltre. Leah era in realtà incinta di Yosef, e Rachel incinta di Dina, ma grazie alle preghiere di Leah, i due feti furono scambiati creando una profonda e significativa ramificazione nella connessione tra Yosef e Dina che potrebbe essere stata determinata dalla condivisione degli stessi grembi. I Saggi ci rivelano una delle qualità di Yosef al momento della sua nascita. Yaakov era rimasto con suo zio Lavan per molti anni fino a quel momento, e si era astenuto dal tornare nella terra di Israele a causa della sua paura di Esaù. Non appena Yosef nacque, la Torà ci dice che Yaakov chiese a Lavan di lasciare che lui e la sua famiglia tornassero in Israele. Il Midrash e la Ghemara spiegano questo versetto citando un versetto nel Libro di Ovadià; “La casa di Yaakov sarà un fuoco e la casa di Yosef una fiamma e la casa di Esaù per la paglia”. Un fuoco non può distruggere la paglia se non ha una fiamma con cui propagarsi. Yosef è paragonato ad una fiamma in quanto da solo Yaakov non è in grado di sconfiggere Esaù se non ha la “fiamma” di Yosef per diffondere il proprio potere. La Ghemara dimostra che in tutte le occasioni in cui il popolo ebraico sconfisse i discendenti di Esaù, Amalek, in battaglia, fu solo con l’aiuto dei discendenti di Yosef. Il Midrash sottolinea che sono i discendenti di Rachel in particolare a possedere questa abilità e alla fine sappiamo che ci sarà un Mashiach ben Yosef il cui ruolo sarà quello di distruggere i nostri nemici e spianare la strada a Mashiach ben David per porre fine all’esilio e ricostruire il Tempio. Dove vediamo la qualità del combattere il male in Rachel? Quando Rachel rubò gli idoli di Lavan nel tentativo di impedire al padre di adorarli dimostrò una propensione a rimuovere il male. Questa forma di Avoda (servizio) è descritta come ‘sur merà’, basata sul verso nei Tehilim che dice ‘sur merà vaasè tov’, lascia il male e fai del bene. Quanto spiegato fa riferimento a due approcci nella crescita spirituale: uno è quello di evitare e superare i propri tratti negativi e l’altro è quello di concentrarsi sul miglioramento dei nostri tratti positivi. Leah era più incline all’ ‘aseh tov – fai del bene’, e quindi era meno forte a vincere il male rispetto Rachel. A loro volta, i discendenti di Rachel, più di quelli di Leah, furono in grado di sconfiggere Amalek, l’ultimo simbolo del male. Dina, nonostante fosse nata da Leah, è stata influenzata dalla madre iniziale, Rachel. L’abilità di Yosef era di eliminare il male distruggendolo, mentre quella di Dina era di rimuovere il male riformandolo. Ora capiamo il motivo per cui Yaakov è stato criticato per non aver permesso a Dina di sposare Esaù, ma Leah non è stata punita per non averlo voluto sposare. Dina e Rachel atttraverso la loro storia e i loro discendenti ci insegnano che solo il connubio tra i loro due approcci può permetterci di vincere il male e alla fine portare la redenzione finale, bimheerà beyamenu, amèn.