10 Tevet – Cercare D-o nelle avversità
È più di una generazione che in
questo giorno tutto Israele commemora la più folle delle pazzie dell’umanità,
le addita alla memoria del mondo affinchè non dimentichi, affinchè non la
ripeta nè nei confronti di Israele nè nei confronti di clun altro essere o
nazione; eppure non sembra cheil mondo ricordi. Ancora l’ uomo opprime l’uomo,
ancora nazione si impone su nazione, e le potenze dell’ una e dell’altra sponda
mirano all’ egemonia mondiale. Ancora e di nuovo il nostro popolo è calpestato
o minacciato nelle nazioni della Diaspora, in Israele stesso, e soprattutto in
quegli organismi creati per difendere la pace e la legalità degli Stati. E ci
vien fatto di domandarci perchè, e coloro che non se lo domandano rispondono
con la peggiore bestemmia. D-o non guarda, D-o non agisce perchè non c’è. E non
si rendono conto che è questa affermazione che rende possibili simili
aberrazioni: chi nega agli altri il diritto di vivere, di essere sè stesso in
qualunque forma voglia esserlo, è perchè non crede in D-o fino al punto da
sostituirGlisi, abbia egli la bandiera tinta di rosso o di nero, vesta egli l’
uniforme militare o la tonaca dell’ imam o di qualunque altro credo religioso.
Noi, recitando oggi il Kaddish, ricordiamoci che esso non è una preghiera per i
nostri morti, che sicuramente D-o ha già accolto e consolato; è un’
affermazione a noi stessi e al mondo che D-o esiste, e governa, e giudica.
Giudica sempre, ed in virtù della nostra incrollabile ed immutata fede in Lui,
giudicherà ogni oppressore, finchè “yittamù chataim min haaretz ursha’in
‘od enam” “siano sterminati i peccati dalla terra, ed i malvagi non
siano più”, Amen.
Rav Elia E. Richetti