Parashat haShavua – Vayetzè – Dì “grazie”
Mentre Avraham e Yitzchak avevano una moglie, per qualche motivo D-o ha stabilito che la vita domestica di Yaakov fosse più intricata. Perché il piano doveva includere il matrimonio di Yaakov con due donne e per di più, due sorelle? Il primo matrimonio si svolge in circostanze strane, il prodotto del tradimento, contro la volontà di Yaakov, e a sua insaputa. E avvenne che al mattino, ecco, era Leah e disse a Lavan: “Che cosa hai fatto con me, non ho lavorato per te che per Rachel, perché poi mi hai ingannato?” (Bereshit 29:25). Invece di ritrovarsi sposato con la donna dei suoi sogni, Yaakov è sposato con la sorella. Nonostante l’inganno, per qualche motivo, Yaakov segue il piano. Ma Yaakov ha una seria argomentazione morale: come può Lavan rinnegare il loro accordo? La risposta di Lavan è enigmatica: “Non deve essere fatto nel nostro paese, di dare la più giovane prima della primogenita”. (Bereshit 29:26). Non è chiaro se Lavan stesso crede o meno a ciò che dice, o se anche questo è un caso di inganno. Lavan è un noto bugiardo, e Yaakov lo impararerà in prima persona. La domanda più forte è diretta a Leah. Come può aspettarsi di rimanere sposata con Yaakov in queste condizioni? Le parole del Midrash forniscono una spiegazione per le sue azioni, anche se non una giustificazione: disse [Yaakov] a lei [Leah]: “Sei un’ ingannatrice figlia di un ingannatore!” “C’è un insegnante senza alunni?” lei replicò. “Tuo padre ti ha chiamato Esav e tu gli hai risposto, così anche tu mi hai chiamato e io ti ho risposto!” (Midrash Rabbà – Bereshit 70:19). Leah risponde che le sue azioni non erano diverse da quelle di Yaakov. A livello morale, sono una buona coppia, colpevoli di inganni in un momento critico della loro vita. Tuttavia, questa risposta è insoddisfacente. Perché Yaakov desidera rimanere con lei? Leah con la sua risposta stava spiegando il Piano Divino. Quando Yaakov prende la benedizione di Esav, deve vestirsi da Esav. Questo non è un semplice tecnicismo, necessario per strappare la benedizione da suo padre ma perché la benedizione divina giungesse a compimento, Yaakov aveva bisogno di “diventare” Esav. Doveva esserci una fusione tra le mani di Esav e la voce di Yaakov di modo che un aspetto di Esav avrebbe continuato a vivere in Yaakov. E gli occhi di Leah erano deboli (Bereshit 29: 17). L’amorà di rav Jochanan tradusse questo prima di lui: e gli occhi di Leah erano [naturalmente] deboli. Gli disse: “Gli occhi di tua madre erano deboli, ma cosa significa” debole”? Che erano diventati deboli mentre piangevano, perché [la gente diceva]: “Questa era la disposizione, la figlia maggiore [Leah] è per il figlio più vecchio [Esav], e la figlia minore [Rachel] per il figlio minore [Yaakov]. “Aveva l’abitudine di piangere e pregare, “Possa essere la Tua volontà che io non cada nel sacco di quell’uomo malvagio. “Rav Huna disse: “Grande è la preghiera, che ha annullato il decreto e ha persino avuto la precedenza su sua sorella.” (Midrash Rabbà – Bereshit 70:16). Esav era destinato a sposare Leah, mentre Rachel era destinata a sposare Yaakov. Ingannando suo padre, Yaakov diventa Esav e deve adempiere al ruolo spirituale di Esav. Parte di questo ruolo è l’unione con Leah. Leah spiega a Yaakov che il loro matrimonio è il risultato diretto delle sue stesse azioni, e in definitiva fa parte delle istruzioni di Rivkà e del Piano Divino. Ciò che è strano è che le sorelle non parlano e non hanno alcuna parte nel dialogo che avviene. Nonostante gli eventi dei loro matrimoni abbiano un grande impatto sulla loro vita, solo Yaakov e Lavan discutono e controllano questi eventi. Leah e Rachel iniziano a parlare nel contesto della gravidanza. Qui, dando nome ai loro figli, esprimono la loro prospettiva sulla loro situazione e danno voce alla loro comprensione di D-o e del ruolo di D-o nelle loro vite. Il primo figlio di Leah si chiama Reuven, poiché dice: “D-o ha visto la mia afflizione” esprimendo l’idea che D-o è sempre presente nella nostra vita e ci aiuta. Leah chiama il suo secondo figlio Shimon, dicendo: “Questo perché il Signore ha sentito che non ero amata”. La capacità di ascoltare è la vera base di ogni relazione. Il terzo figlio di Leah, Levi, è chiamato dalla radice lelavot, accompagnare: “Questa volta mio marito mi accompagnerà”. L’accompagnamento è un compito spirituale importante. Leah chiama il suo quarto figlio Yehudà, dalla radice “ringraziare”. Il Talmud Bavli nota: Rabbì Yochanan disse a nome di Rabbi Shimon ben Yochai: dal giorno in cui il Santo Benedetto creò il mondo, non ci fu una persona che ringraziò il Santo Benedetto finché Leah venne e Lo ringraziò, come è detto: “Questa volta Ringrazio HaShem.” (Berachot 7b). Secondo il Midrash Bereshit Rabbà (71: 5), Leah rese il ringraziamento una sua peculiarità, e così tutti i suoi discendenti. Come discendenti di Yehudà, David e Daniel (tutti citati in questo Midrash), dobbiamo essere conosciuti come persone che esprimono gratitudine. Leah, nonostante le sue sofferenze, riesce a vedere il bene e la volontà di D-o tramandandoci insegnamenti importanti per la nostra stessa vita.